“Bisogna ritrovare dentro di noi la gioia di coltivare e custodire il Creato”. Concluso il secondo Convegno Caritas Parrocchiali
Si è concluso recitando la «Preghiera semplice», che si apre con le parole «O Signore, fa di me uno strumento della tua pace», il secondo convegno diocesano delle Caritas Parrocchiali, intitolato: «Vivere il giardino di Dio: abitanti, non padroni», che si è tenuto il 10 e 11 novembre al Seminario Arcivescovile di Benevento.
Due giorni di lavoro dedicati alla tematica dell’ambiente, poiché, come scrive Papa Francesco nell’enciclica «Laudato si’»: “la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore”. È proprio all’enciclica del Santo Padre che è stato dedicato l’intervento di S.E. mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti e Segretario dell’Ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali della CEI, che è intervenuto il primo giorno di convegno.
“Bisogna ritrovare dentro di noi la gioia di coltivare e custodire il Creato. Nell’enciclica «Laudato si’» – ha affermato mons. Pompili – Papa Francesco usa per 92 volte la parola Cura e la Cura del Creato significa impegnarsi a passare da uno sguardo superficiale alla cultura dell’incontro”. Il vescovo di Rieti ha poi detto: “Partendo dal fatto che la nostra Casa è deteriorata, è un immenso deposito di immondizia, ed è un dato, non una provocazione, dobbiamo chiederci dove vogliamo andare e come vogliamo arrivarci. Non si può più avallare la cultura dell’esonero: l’ambiente non è di nicchia, riguarda tutti. Bisogna ritornare allo sguardo di San Francesco, che entrava in connessione con tutto il Creato, non guardare più alla Natura con uno sguardo proteso all’utile, alla manipolazione. Bisogna ritornare a un realismo lucido e critico, all’assunto che siamo abitanti, non padroni. Tutto questo si può fare solo con un’educazione di base”.
L’Arcivescovo Metropolita di Benevento S.E. mons. Felice Accrocca, ha invitato il popolo di credenti e cittadini ad impegnarsi, a dismettere le cattive abitudini, perché come nella Rete di Lilliput, ognuno di noi singolarmente può dare il suo contributo: “Non siamo potenti – ha detto il Pastore di Benevento – ma siamo tanti. Siamo disposti a pagarne il prezzo?”.
Sono intervenuti al dibattito, moderato dalla giornalista Gabriella Debora Giorgione, il Direttore della Caritas diocesana Don Nicola De Blasio, che ha richiamato l’attenzione al nostro territorio definendolo “una bomba ecologica, una discarica delle ecomafie” e l’inviato di “Avvenire” Pino Ciociola che ha raccontato delle volte che da cronista ha visto e denunciato i danni dell’uomo all’ambiente: dal terremoto di Amatrice alla Terra dei Fuochi, per fare degli esempi più vicini nel tempo.
Durante il primo giorno di convegno si sono riuniti sei tavoli di lavoro, la cui restituzione verrà distribuita in un documento dalla Caritas di Benevento.
Ad aprire i lavori della seconda giornata i saluti di don Sergio Rossetti, Direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes e Vice Direttore di Caritas Benevento. Durante il suo intervento ha voluto provocare gli operatori Caritas, coloro che hanno “scelto di lavorare nel giardino di Dio”. Don Sergio Rossetti ha lanciato una riflessione sul valore e sull’uso del denaro, su quanto cibo viene quotidianamente sprecato. Infine don Rossetti ha identificato le persone come “i fiori del giardino di Dio” ognuno di un colore diverso; ha invitato a riflettere se “abbiamo ancora inquinamento ideologico e quanta paura c’è dentro di noi nei confronti di chi si accoglie”. Ha concluso invitando gli operatori Caritas a chiedersi il senso profondo dell’ “essere Caritas”, essere una Chiesa che “incarna la carità di Cristo”. Una Chiesa che cammina anche con le Chiese sorelle, ed ha parlato della volontà di aprire anche ai fratelli musulmani il Market Solidale a cui si rivolgono più di novanta parrocchie della diocesi di Benevento.
L’intervento di don Rossetti ha introdotto il dialogo sul tema del Creato tra Luca Collodi, giornalista di Radio Vaticana Italia, e Paolo Beccegato, Vicedirettore di Caritas Italiana.
Collodi ha esordito esortando i presenti ad essere “Cristiani in prima linea, poiché la spinta deve venire dal basso”. Il giornalista, attraverso le domande poste al Vicedirettore di Caritas Italiana, ha lanciato profondi spunti di riflessione alla platea. “Come si può coniugare la tutela ambientale – si è interrogato e ha interrogato Collodi – con la produzione
di ricchezza?”. Collodi ha poi voluto approfondire la connessione tra ambiente e salute e il ruolo della Chiesa, e anche della Chiesa locale, in difesa dell’ambiente e dell’uomo. L’azione di difesa può avvenire anche attraverso un’azione di denuncia, che è maggiormente efficace attraverso un buon utilizzo dei mezzi di comunicazione: “Attorno la notizia si fa formazione. Dobbiamo educare ed educarci ad informare con un metodo”.
Paolo Beccegato ha voluto ricordare quanto il degrado ambientale e la conseguente carestia sia il maggiore motivo di immigrazione. “Oggi – ha detto il Vicedirettore di Caritas Italiana – le crescenti interconnessioni ci devono far sviluppare un approccio lungimirante, poiché tante sono le conseguenze e le responsabilità indirette. Bisogna passare ad una Pastorale dell’Equilibrio”. Beccegato ha chiosato il suo intervento con le parole scritte da Papa Francesco nel messaggio per la Prima Giornata dei Poveri, che sarà celebrata il prossimo 19 novembre e in occasione della quale Caritas Benevento inaugurerà la Sala Medica: “Ai nostri giorni, purtroppo, mentre emerge sempre più la ricchezza sfacciata che si accumula nelle mani di pochi privilegiati, e spesso si accompagna all’illegalità e allo sfruttamento offensivo della dignità umana, fa scandalo l’estendersi della povertà a grandi settori della società in tutto il mondo. Dinanzi a questo scenario, non si può restare inerti e tanto meno rassegnati. Alla povertà che inibisce lo spirito di iniziativa di tanti giovani, impedendo loro di trovare un lavoro; alla povertà che anestetizza il senso di responsabilità inducendo a preferire la delega e la ricerca di favoritismi; alla povertà che avvelena i pozzi della partecipazione e restringe gli spazi della professionalità umiliando così il merito di chi lavora e produce; a tutto questo occorre rispondere con una nuova visione della vita e della società”.
Il convegno si è concluso con un appello: proclamare il 2018 quale “anno della cura del Giardino di Dio” da parte della Chiesa beneventana e organizzare per la Giornata Mondiale del Creato, che sarà celebrata il 1 settembre 2018, un evento di preghiera ecumenica anche con i fratelli musulmani di Benevento.
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