106esima giornata mondiale del migrante

 

Benevento, 17/09/2020

Cari confratelli,

come sapete Papa Francesco il 15 maggio scorso ha inviato un messaggio per la 106° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata Domenica 27 settembre messaggio dedicato interamente alla tragica condizione degli sfollati interni intitolato<< Come Gesù Cristo, costretti a fuggire. Accogliere, proteggere promuovere e integrare gli sfollati interni>>.

Il messaggio del Santo Padre inizia con questa esortazione: “ Ho deciso di dedicare questo Messaggio al dramma degli sfollati interni, un dramma spesso invisibile, che la crisi mondiale causata dalla pandemia COVID-19 ha esasperato. Questa crisi ,infatti, per la sua veemenza, gravità ed estensione geografica, ha ridimensionato tante altre emergenze umanitarie che affliggono milioni di persone, regalando iniziative e aiuti internazionali, essenziali e urgenti per salvare vite umane, in fondo alle agende politiche nazionali. “Ma non è questo il tempo della dimenticanza. La crisi che stiamo affrontando non ci faccia dimenticare tante altre emergenze che portano con sé i patimenti di molte persone”.

Carissimi la tragica condizione di sfollato e profugo sperimentata dal piccolo Gesù con i suoi genitori nella fuga in Egitto, è una piaga presente anche ai nostri giorni per milioni di famiglie.

Quando si parla di migranti e di sfollati troppo spesso ci si ferma ai numeri, ma ci rendiamo conto che non sono semplici numeri, ma persone, persone che andrebbero incontrate e solo incontrandole arriveremo a conoscerle veramente e conoscendone le loro storie di dolore e sofferenza riusciremo a comprendere e a capire. Non lasciamoci divorare dalle paure e dai pregiudizi che tante volte ci tengono lontani dai fratelli e ci frenano nel fare del bene.

Vi invito, dunque a celebrare la prossima Giornata Mondiale del Migrante e  del Rifugiato con questi sentimenti, salutandovi fraternamente tutti, vi auguro una buona ripresa del nuovo anno pastorale.

 

Direttore ufficio Migrantes

Don Pino.

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