Presentato #PortidiTerra, “2° Festival del #W&W”

Sabato 21 aprile, nella sala formazione della Cittadella della Carità “Evangelii Gaudium” non si è presentato un festival, si è presentato un modo di essere: questo è “#PortidiTerra2018. Secondo Festival del Welcome&Welfare”, che si terrà 18, 19 e 20 maggio a Pietrelcina, Torrecuso, Castelpoto e Benevento.

Saranno tre giorni in cui si parlerà di uno sviluppo possibile e generativo in territori condannati allo spopolamento, ma che grazie all’innesco di processi virtuosi possono diventare volano di sviluppo e traino anche per le realtà più grandi. Saranno tre giorni in cui si discuterà di inclusione sociale, coesione sociale, della tenuta dei territori su valori condivisi, dello sviluppo locale, dell’agricoltura sociale, della buona accoglienza dei migranti e del contrasto alla piaga del gioco d’azzardo.

Durante la conferenza stampa, Gabriella Debora Giorgione, responsabile della comunicazione di Caritas Benevento e, insieme con Angelo Moretti, alla Direzione del #PortidiTerra2018, ha raccontato cosa è #PortidiTerra in termini di progetti, valori e sogni condivisi e ha illustrato il programma del Festival, di cui sono media partner Tv2000 e RadioInblu.

Il direttore della Caritas diocesana don Nicola De Blasio ha detto: «Porti di Terra non deve essere e non sarà un’azione meramente ecclesiale, ma un’unione di persone che credono nel progetto del Welcome. La Chiesa compie segni, poi sono le persone a prendere i remi della barca e andare al largo, ed è ciò quotidianamente fanno tutti coloro che lavorano nel Consorzio “Sale della Terra”».

Il coordinatore di Caritas Benevento e direttore del Consorzio “Sale della Terra” Angelo Moretti ha definito il #PortidiTerra2018 un “Festival dell’intelligenza”: «Bisogna far avanzare la pace.  Nei nostri territori la non accoglienza può diventare una posizione di guerra, le aree rurali possono diventare zone di conflitto, avanguardie di non accoglienza. L’accoglienza è un gesto intelligente in condizioni di spopolamento. Il nostro Appennino può divenire un territorio di pace, un luogo da cui ripartire, a cui dare nuova vita. La scelta di valore – ha aggiunto – è la pace, quello che possiamo fare di più è che l’accoglienza diventi intelligente, affinché non si lucri sulla pelle dei migranti, è che per chi è in condizioni di fragilità si attivino budget di salute, è che per i nostri indigenti la misura del Rei non sia solo una distribuzione a pioggia di denaro ma un’occasione di progettualità e riscatto per il futuro. Ci sono paesi dove si ha paura del migrante o della persona fragile perché gli è stato descritto in una maniera sbagliata: un nuovo racconto, anche questo è #PortidiTerra”».

Antonio Intorcia della Compagnia Stabile di Benevento ha così chiosato la partecipazione al Festival: «La Solot affianca la famiglia Caritas nell’unico modo che è capace di fare: dando un supporto artistico. È attivo a Roccabascerana un laboratorio teatrale con i migranti e abitanti del paese, ci saranno due spettacoli, “Salute!” e la “Marcolfa” di Dario Fo ed inoltre coordineremo lo Slotmob del 20 maggio».

La conferenza stampa è stata arricchita dal contributo dal Direttore di Caritas Giordania Wael Suleiman che in videochiamata ha detto: «Ci vuole tutta la vita per raccontare qual è la situazione che viviamo qui: in Giordania ci sono 4 milioni e mezzo di profughi, il 40% della popolazione. Queste persone vivono nelle città, solo il 10% nei campi profughi. Non abbiamo bisogno di soldi – è l’appello del Direttore Caritas Giordania – abbiamo bisogno di Pace. Siamo nati per vivere non per morire, ma purtroppo per tanti giovani arabi, da più di sessant’anni, non è così: sentono di essere nati per morire. Questo è il culmine del dolore. Ma la speranza che il domani sarà meglio dell’oggi ancora c’è».

«Partecipate ai tre giorni di Festival – ha concluso la Direttrice del Festival Gabriella Debora Giorgione – ma soprattutto siate #PortidiTerra».

ALTRI ARTICOLI

Torna in alto