Premio ReSTART 2017: Caritas Benevento tra i vincitori

Palazzi capovolti, a indicare la voglia di rivoluzionare il mondo, sono l’icona della terza edizione di “ReSTART”, il Festival delle creatività antimafia e dei diritti di Associazione daSud che si è tenuto a Roma, dal 29 settembre al 7 ottobre. “Abbiamo chiamato questo festival ‘ReSTART’ – ha raccontato il presidente Danilo Chirico – perché la nostra ambizione è di mettere tutto sottosopra”.

Quest’anno, il  “premio ReSTART 2017”, è stato assegnato, tra gli altri, alla  Caritas diocesana di Benevento, perché, si legge nella motivazione, “con l’impegno delle politiche di Welfare in un contesto territoriale difficile, Caritas Benevento ha avuto l’intuizione di tessere una rete diffusa di accoglienza, solidarietà e competenza multidisciplinare a disposizione di un territorio con molte potenzialità, oltre alle classiche funzione di sostegno per vecchi e nuovi poveri. Caritas Benevento mette in connessione piccoli #comuniWelcome dando vita a SPRAR, offrendo assistenza, supporto psicologico e legale, formazione culturale; verso un percorso di autonomia reale: in primis attraverso gli alloggi e protezione umana, e garantendo prospettive professionali ed economiche al territorio che in questo modo ha l’opportunità di contrastare il fenomeno dello spopolamento. C’è un altro modo di fare accoglienza, fa bene ai migranti e alle nostre città; Caritas Benevento lo dimostra”.

Sabato 7 ottobre il direttore di Caritas Benevento don Nicola De Blasio, la responsabile del Borgo Sociale di Roccabascerana Sabrina Autorino e una delegazione di abitanti del Borgo hanno partecipato alla serata di premiazione che è avvenuta nel quartiere Tuscolano, periferia di Roma, allo Spazio AP-Accademia Popolare dell’Antimafia e dei Diritti nato in collaborazione con l’Istituto Scolastico Superiore  “E. Ferrari”.

Durante la serata di consegna dei premi, presentata dalla conduttrice di Radio1 Francesca Fornario, la vicepreside dell’Istituto Mariarita De Gregori ha ringraziato l’associazione daSud “per quanto già fatto finora e per quanto continuerete a fare: le storie che raccontate e racconterete, le riflessioni che rendete e renderete materia viva, arriveranno al cuore e alla testa di molti. Questo progetto e percorso intrapreso insieme, entrerà a far part del piano formativo del prossimo anno scolastico; vede i ragazzi coinvolti in prima persona per intraprendere come una scelta consapevole l’impegno civile al rifiuto del messaggio mafioso”.

La serata è continuata poi con Danilo Chirico, presidente dell’associazione daSud, che con orgoglio ha spiegato ai presenti quanto finora l’associazione si sia impegnata nel sociale contro le forme d’odio, razzismo, la violenza sulle donne, la lotta alle mafie: “Vedremo presto attuati proprio qui allo Spazio AP- ha detto – progetti di laboratori permanenti di diritti, pari opportunità e uguaglianza. Web radio, eventi, una stagione teatrale, attività fumettistiche, cinema e l’apertura di una biblioteca con più di 9000 volumi accessibile non solo agli studenti dell’istituto, ma anche a tutto il resto del quartiere in qualsiasi momento.   L’idea primaria, quindi, è il bene pubblico, in una città che ormai continua a chiudere beni pubblici”.

Su queste parole si è dato il via alla consegna dei premi attribuiti, tra gli altri, alla cooperativa sociale “Diversamente” di Marco Caputi, che si occupa di formazione per scuole, enti pubblici, associazioni ed aziende private proponendo interventi di psicologia scolastica, percorsi educativi per bambini e ragazzi e corsi di formazione per genitori, educatori e insegnanti e al “Centro Baobab”, che dal 2015 accoglie e assiste migranti in un contesto autogestito di liberi cittadini.

Don Nicola De Blasio, direttore di Caritas di Benevento, ritirando il premio, ha ringraziato l’associazione daSud con queste parole: “Non ci siamo inventati niente, abbiamo cercato solo di mettere in rete e in dialogo le persone. Noi siamo partiti da un punto: ‘uno più uno non necessariamente deve far due, può fare anche tre’ perché quel sottosopra che c’è nel logo del festival ReSTART  è in realtà la metafora di ognuno di noi. Ci siamo chiesti: cosa possiamo fare? Nient’altro che accogliere uomini e donne che sbarcati nei porti di mare, sono poi approdati nei nostri Porti di Terra”.

ALTRI ARTICOLI

Torna in alto