QUEI “DIS” DI TROPPO – #PrayforCharlie #Charliegard

Quanto vale una vita? #dirittoallavita
Fino a qualche giorno fa tutti avrebbero risposto che una vita non ha prezzo. Da oggi non è più così.
Oggi staccheranno per sempre Charlie dalla vita.
Sapete tutti che la Corte Europea per i diritti dell’uomo ha respinto l’appello dei genitori di Charlie, il bimbo malato terminale affetto da una rara sindrome, i quali avrebbero voluto portarlo in America per sperimentare cure alternative. In tanti avevano anche partecipato alla raccolta di fondi per garantire al piccolo il viaggio e le cure in America. E per donare una speranza. L’ultima, forse infondata, ma pur sempre speranza. Hanno ucciso anche quella. Conosciamo un bambino che, affetto da una sindrome molto simile a quella di Charlie, tutte le volte che il padre va a trovarlo e gli parla e lo accarezza, lo riconosce pizzicandogli il braccio e tutti dicono di questo bimbo vegetale “quando arriva il padre si vede che è felice”. Ecco, la vita è anche questa. La speranza è anche questa. L’amore è anche questo.
Qualcuno paventa che la scelta fatta dall’ospedale inglese sia dovuta agli alti costi che il servizio sanitario londinese sostiene per tenere in vita il piccolo Charlie. Dunque una “vita” vale se e solo se non è un costo troppo alto in termini economici per lo Stato?
Ma c’è un’altra considerazione. La Corte europea dei diritti dell’uomo è un organo giurisdizionale internazionale che è stato istituito nel 1959 per assicurare l’applicazione e il rispetto della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU).
Fra i Diritti fondamentali dell’uomo garantiti dalla Convenzione Europea sono il Diritto alla libertà di espressione, di pensiero e di religione, il Diritto ad un equo processo, alla libertà, alla sicurezza, a non essere trattato come schiavo, a non essere torturato, e il DIRITTO ALLA VITA.
Forse la Corte si è dis-tratta dalle sue radici. Dis-attendendo ai principi per i quali è stata istituita.
Facciamo attenzione, perché alcuni “DIS” stanno entrando pericolosamente, ma silenziosamente, nella nostra vita, nei nostri gesti quotidiani, nelle nostre scale di valori, nelle nostre scelte, nel nostro linguaggio: dis-umanità, dis-impegno, dis-informazione, dis-incanto…
Come Caritas di Benevento abbiamo deciso di NON TACERE e far sentire il grido dei piccoli e dei fragili, di riaffermare la cultura della vita contro la cultura della morte e dei “DIS”. Contro chi ci vuole trasformare in “inf-org” che metabolizzano tutto senza più discernimento.
Anche Charlie, cittadino per #IusSoli di questa Europa a doppia velocità etica e politica, ha il Diritto alla sua vita. Come i bimbi dello Yemen, come Aylan, come i bimbi siriani, pachistani, libanesi, iraqueni, egiziani, come le donne di Boko Haram, le donne cinesi, indiane, algerine.
La vita è vita. E, per noi, ha un solo diritto: si chiama #IusAmoris.

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