Caritas, un anno dall’Alluvione, presentato “Sommersi dalla crisi, riemersi dal fango”
Caritas, un anno dall’Alluvione, presentato “Sommersi dalla crisi, riemersi dal fango”
Ad anticipare la cerimonia di presentazione del Dossier la celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa di San Pasquale, presieduta dal direttore della Caritas di Benevento, don Nicola De Blasio che, durante l’omelia, ha esortato i giovani del Servizio Civile a “partecipare al cambiamento”, mentre, riguardo l’anniversario dell’alluvione, ha ricordato le vittime, la grande solidarietà e la presenza instancabile e continua della Caritas verso chi è stato in difficoltà. Don De Blasio ha invitato a “dire basta alle polemiche e a darci una mano per uscire dal fango” ed ha ringraziato il Commisario dell’emergenza Grimaldi per il lavoro fatto.
Il Direttore della Caritas di Cerreto Sannita – Telese Terme – Sant’Agata dei Goti, don Alfonso Calvano, ha portato i saluti del vescovo Battaglia: “La Caritas di Cerreto è stata subito vicina in prima persona”, ha detto Calvano. 105 famiglie sfollate soprattutto Ponte. Con il progetto “Alziamoci” abbiamo sostenuto le famiglie a rialzarsi. Ci sono altre famiglie ancora da aiutare, in particolar modo le aziende agricole”. L’operatore Caritas, Luca Pacelli, ha presentato i risultati del progetto “Alziamoci”: “I centri colpiti dall’alluvione sono stati Cerreto Sannita, Ponte, Casalduni, Guadia, Amorosi, San Lorenzo Maggiore, Dugenta e Telese Terme. Sono state danneggiate 191 abitazioni, tante le imprese agricole, soprattutto vinicole. La Caritas è stata subito operativa ed abbiamo dato allestito punti ristoro e pernottamento. Il Progetto “Alziamoci”, con i fondi 8 per mille: abbiamo aiutato le popolazioni a risollevarsi, realizzando attività di censimento delle abitazioni, visite delle famiglie per rilevazione danni e valutazione danni”.
A portare i saluti le istituzioni del Comune di Benevento con il vicesindaco Erminia Mazzoni, per la quale la giornata di oggi è una “opportunità per invitare a pulire la nostra coscienza”. Rivolgendosi al commissario all’emergenza Grimaldi, Mazzoni chiede cosa può fare il Comune a sostegno di chi ha perso tutto con l’alluvione e deve fare i conti con i debiti e con la burocrazia ed annuncia che a giorni sarà attivo un ufficio per queste problematiche. Il Sindaco Mastella ha espresso la sua opinione di diffidenza. “Il Sannio è un territorio a rischio, se non si usano strumenti adeguati. Chiedo a Grimaldi la modifica delle norme finanziamento. Benevento sta registrando una caduta dal punto di vista dell’economia”. Mastella termina col denunciare la “poca considerazione dei legislatori. Intervengo per la mia comunità, occorrono interventi massicci”.
Giuseppe Grimaldi, Commissario per l’emergenza alluvione, nel suo intervento relaziona quanto fatto. “E’ stato un evento eccezionale che porta una serie di problematiche. L’ordinanza di Protezione Civile fa da tampone. I danni sono 1 miliardo 113 milioni, la maggior parte strutture pubbliche. Sono stati fatti 750 interventi a Benevento. Sono state finanziate strutture strategiche come scuole, ponti. Per quanto riguarda l’importo preciso degli interventi si attendono gli elenchi definitivi. Per quanto riguarda le schede si è registrato un calo: da 625 a 181 schede dal beneventano. Per danni a grandi imprese spero in una correzione legislativa”. Grumaldi conclude affermando che “il volontariato agisce senza regole, senza delibere, ed è una spina importante”.
Fernando Goglia, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio hs illustrato lo studio “Analisi dei danni della filiera agroalimentare provocati dall’alluvione”, nato dall’idea don Nicola De Blasio di istituire una borsa di studio. “Nell’area del fiume Calore distrutti i vigneti, i terreni sono inutilizzabili. Questo lavoro di analisi è realizzato grazie a dati delle Comunità Montane, Regione e Provincia”. Goglia conclude affermando che i “danni stimati sono di 121 milioni di euro e che il lavoro di studio è ancora in corso”.
Angelo Moretti, coordinatore della Caritas Diocesana di Benevento ha denunciato i tempi troppo brevi per la presentazione delle richieste di aiuto. “Le famiglie che la Caritas segue sono nello stesso stato del 15 ottobre. L’alluvione ha immobilizzato le situazioni. Le ordinanze sono uscite ad agosto e le domande scadevano a settembre: su questo c’è stato silenzio, non c’è stato il tempo per aiutare chi ne poteva beneficiare. Le famiglie, con le loro piccole vite quotidiane, sono state messe in condizioni di non potersi rialzare”.
Al termine è stato presentato il video report dell’alluvione dell’inviato speciale di Avvenire Pino Ciociola.
Maria Pia Mercaldo, responsabile OPR di Caritas Benevento ha presentato il dossier 2015 “Sommersi dalla crisi, riemersi dal fango”. “Il 2015 per la nostra Diocesi è stato un anno di novità: settembre il trasferimento, ottobre alluvione. Fino al 14 ottobre 2015 vi erano 391 assistiti. Il 53% degli assisiti è di sesso femminile e di straniera. L’area provenienza di provenienza è Comunità Europea. Si registra un aumento degli assistiti provenienti da Marocco, Romania e altri paesi dell’Africa. Lo stato civile coniugati 39% mentre i celibi 30,4%. Continua la situazione critica dei 40enni e 50enni, giovani in cerca di lavoro. La percentuale di disoccupati mantiene valori alti, 68,5%, netta riduzione dei lavori irregolari. La mensa Caritas è un dato preoccupante, nel corso si è ridotto chi consuma il pasto in mensa, aumento esponenziale di chi ritira il pasto d’asporto”.
A concludere gli interventi l’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca che invitato a riflettere e ad unirci per un unico progetto: “Dobbiamo unirci in un progetto. Occorre una presa di coscienza, individuare delle priorità. Invito alla lettura della lettera pastorale “Camminare Insieme”. Benevento è un territorio da grosse potenzialità”. Infine sul dossier: “Colpiscono i dati della mensa, i dati del dossier sono da analizzare, sono oggetto di studio. E’ un contributo che la Caritas da alla crescita della società. Dobbiamo incidere sulle strutture del peccato”.
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